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Cosa succede davvero agli abiti che butti? Impatto ambientale della fast fashion

Ogni anno milioni di capi di abbigliamento finiscono in discarica o negli inceneritori. E spesso non si tratta di vestiti logori o inutilizzabili, ma di abiti ancora indossabili, scartati per cambio di stagione, moda o semplicemente noia. Ma che fine fanno davvero gli abiti che butti? E perché il fast fashion ha un impatto così pesante sull’ambiente? In questo articolo facciamo chiarezza su un sistema poco visibile ma molto inquinante, offrendo anche qualche spunto concreto per ridurre il nostro impatto.

Fast fashion: produzione veloce, consumo veloce

Il termine “fast fashion” indica la produzione industriale di abiti a basso costo, seguendo ritmi stagionali rapidissimi (a volte addirittura settimanali). L’obiettivo è chiaro: vendere tanto, a prezzi bassi, per invogliare all’acquisto continuo. Il rovescio della medaglia è una filiera produttiva spesso insostenibile: materie prime sintetiche o scadenti, consumo massiccio di acqua, sfruttamento della manodopera e spreco continuo.

Un capo fast fashion viene indossato in media 7-10 volte prima di essere scartato. E anche se lo doniamo o lo gettiamo nei cassonetti per gli abiti usati, non sempre il percorso che segue è davvero “green”.

Che fine fanno gli abiti che butti nei cassonetti

Molti comuni offrono il servizio di raccolta degli abiti usati, tramite appositi contenitori. Ma cosa succede dopo? In teoria, i vestiti dovrebbero essere suddivisi tra:

  • Riutilizzabili, destinati alla vendita nei mercatini dell’usato o alla donazione (in Italia o all’estero)
  • Riciclabili, trasformati in materiale per imbottiture, stracci industriali, isolanti
  • Scartati, se troppo rovinati o sporchi

In pratica, però, solo una piccola percentuale viene effettivamente riutilizzata o riciclata. Il resto finisce nei rifiuti indifferenziati o viene spedito all’estero, spesso in Paesi in via di sviluppo dove le montagne di vestiti invenduti stanno creando seri problemi ambientali. Un’indagine di The OR Foundation ha documentato tonnellate di abiti abbandonati sulle coste del Ghana, mentre in Cile il deserto di Atacama è diventato tristemente famoso per le sue discariche tessili.

Perché il riciclo dei tessuti è ancora così difficile

A differenza di materiali come vetro o plastica, i tessuti non sono facili da riciclare. La maggior parte dei capi è composta da fibre miste (cotone + poliestere, lana + acrilico, ecc.) che richiedono processi complessi e costosi per essere separati e riutilizzati. Inoltre, molti tessuti sono trattati con tinture chimiche o finiture non riciclabili. Questo rende il riciclo meccanico e chimico ancora poco diffuso e accessibile su larga scala.

Anche per questo motivo, la prevenzione resta l’arma più potente: comprare meno, scegliere meglio e far durare di più.

Cosa puoi fare davvero nel quotidiano

Ridurre l’impatto ambientale del nostro armadio non richiede stravolgimenti, ma piccole scelte quotidiane più consapevoli:

  • Acquista meno, ma meglio: preferisci capi di qualità, in materiali naturali o certificati, che durino nel tempo
  • Scegli second hand: negozi dell’usato, mercatini vintage, piattaforme di vendita tra privati
  • Ripara, reinventa, scambia: una piccola cucitura può allungare la vita di un capo; uno swap party può dargli nuova vita
  • Informati sul brand: verifica se ha una politica trasparente su produzione, materiali e diritti dei lavoratori (puoi usare Good On You come guida)

Infine, se decidi di liberarti di un vestito, verifica che sia pulito e in buono stato prima di metterlo nei contenitori per la raccolta. Così aumenti le probabilità che venga riutilizzato davvero.

Sostenibilità e abbigliamento: un legame sempre più necessario

L’industria della moda è una delle più inquinanti al mondo, e la fast fashion ha accelerato un ciclo di spreco che non possiamo più ignorare. Ma non si tratta di rinunciare allo stile o di vestirsi solo con capi minimalisti: si tratta di fare scelte più consapevoli, di rallentare il ritmo, di dare più valore a ciò che possediamo. Ogni abito ha un costo ambientale, che non si vede sull’etichetta ma resta nel tempo. Scegliere con più attenzione non cambia solo l’armadio: cambia anche il mondo in cui viviamo.

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